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La traduzione della lingua cinese

La traduzione in cinese deve essere in grado di riflettere la natura multiforme della cultura, cogliendone le sfumature e interpretandone al meglio i contenuti.

4 apr 2014 Articoli - Tempo di lettura: min.

Perugia (Città) Perugia

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Foto da Wikipedia

La traduzione scritta

Quella di tradurre, ovvero trasferire un testo da una lingua a un'altra, è una nozione in apparenza semplice, che implica però un insieme inestricabile di problemi, estendentesi dalla sfera della logica a quella dell'estetica, dal rapporto fra diverse civiltà e culture a quello fra differenti tipologie di lingue.

Lo studio della teoria e della metodologia della traduzione ha avuto negli ultimi cinquant'anni uno sviluppo talmente grande da consentirci, al momento attuale, di identificare un insieme ampio e articolato di competenze, raggruppabili sotto l'etichetta generica di 'scienze della traduzione'. Tuttavia, questo sviluppo si è realizzato attingendo quasi esclusivamente alla tradizione culturale e scientifica europea e americana, con scarsa considerazione per le teorie e le pratiche traduttive proprie di altre culture, quali quelle orientali.

Una lingua anomala per gli Europei

In particolare, la lingua-scrittura cinese si presenta al primo impatto come un'anomalia per gli Europei: nelle lingue europee, infatti, il peso della scrittura come sistema di segni è nella sostanza non particolarmente rilevante (poiché essa consiste in una trascrizione, ovvero mira essenzialmente a riprodurre i suoni, senza aggiungervi molto - qualcosa piuttosto sottraendo), mentre esattamente il contrario avviene nel codice scritto cinese, in cui i segni sono portatori di significato; inoltre, il sistema di scrittura e la natura non flessiva della lingua cinese la rendono in qualche modo enigmatica agli occhi di un Europeo. Di conseguenza, i problemi di interpretazione e di traduzione dal cinese a una lingua europea si moltiplicano rispetto a quelli già presenti nel passaggio tra due lingue europee.

Crescente dibattito

I primi traduttori europei a confrontarsi con questa lingua-scrittura “anomala", attivi nel XIX secolo, furono ecclesiastici o, quando non ecclesiastici, furono persone che gravitavano nell'orbita culturale delle chiese; rimasero perciò fortemente influenzati dalle interpretazioni canoniche proposte in Cina dalla tradizione ufficiale neoconfuciana. Solo nel corso del Novecento, grazie all'evoluzione degli studi e alla liberazione delle conoscenze dai vincoli di una tradizione dogmatica, sia in Cina che tra gli specialisti occidentali si è arrivati ad adottare un atteggiamento critico nella lettura dei testi, con la conseguente crescita esponenziale dei problemi di interpretazione e traduzione. Di pari passo è cresciuto il dibattito sulle questioni di principio relative al rapporto fra lingue diverse, alla traducibilità, al peso che la lingua e la scrittura possono esercitare sulla formazione del pensiero.

La ribalta della traduzione commerciale

Negli ultimi anni, infine, sebbene gli studi teorici privilegino l'analisi della traduzione di testi letterari, i crescenti rapporti commerciali ed economici tra Cina e Occidente hanno reso necessarie traduzioni nei più disparati settori, spostando dunque l'attenzione verso i testi non letterari, l'interesse per la traduzione dei quali è di natura più metodologica che teorica e comporta l'attribuzione di un grande spazio ai sistemi terminologici. Anche in Cina, la necessità pratica di tradurre (dalle lingue occidentali, dal giapponese, dalle lingue delle minoranze, ecc.) ha condotto a porre l'attenzione sui problemi della traduzione non letteraria, portando sia a una parziale modifica delle precedenti posizioni che a un arricchimento e ampliamento delle problematiche relative alla traduzione nel suo complesso. Al momento, il cinese risulta essere la lingua più richiesta sul mercato delle traduzioni, naturalmente a causa dello strapotere della Cina sullo scenario economico mondiale.

• LA TRADUZIONE DELLA LINGUA CINESE

Il cinese costituisce per molti una lingua assolutamente sconosciuta e piena di interrogativi. La traduzione in cinese è un compito assai complesso, in quanto deve essere in grado di riflettere la natura multiforme della cultura e del Paese, cogliendone le sfumature e interpretandone al meglio i contenuti.

Considerare la variabile diamesica

In particolare, la scrittura cinese, costituita da caratteri noti come ideogrammi, rappresenta una delle maggiori problematiche da affrontare in una traduzione: il meccanismo di corrispondenza tra i segni (o “tratti") e il significato specifico non potrà mai essere trasferito totalmente. In cinese, infatti, ogni sillaba è espressa da un carattere che sta ad indicare un'idea, ovvero un concetto intuitivamente comprensibile grazie alle indicazioni grafiche che la costituiscono. Dunque la traduzione di un testo cinese in una lingua alfabetica è già di per sé una forma di mutilazione, poiché cancella necessariamente la componente pittorica, l'impatto visivo sprigionato dai caratteri.

I caratteri cinesi, inoltre, sono spesso costituiti da più elementi, ciascuno dei quali avente un suo significato intrinseco. Ciò dà origine alla polisemanticità degli ideogrammi, i quali racchiudono più significati al loro interno, significati che in nessun modo possono essere resi pienamente in una traduzione. La struttura linguistica del cinese è molto diversa da quella delle lingue del ceppo indoeuropeo; per questo motivo, la traduzione dal cinese rende spesso necessario un vero e proprio ribaltamento della frase di partenza.

Le difficoltà di una lingua agglutinante

Il cinese, infatti, è una lingua non flessiva e quindi grammaticalmente molto povera (tutte le parole del cinese sono forme invariabili, non esistendo declinazioni o coniugazioni; non è necessario indicare il genere né il numero e non vi sono tempi verbali), ma sintatticamente complessa, in quanto lo stesso carattere può avere significati molto diversi a seconda della sua posizione nella frase (spesso la stessa parola può svolgere diverse funzioni grammaticali in diverse frasi).

La semplicità della grammatica conferisce al cinese il suo carattere vago e allusivo, a volte ambiguo; la rigidità della sintassi gli restituisce in parte chiarezza e sistematicità. Durante il processo di traduzione dal cinese in una lingua europea si è spesso obbligati a precisare, limitandone in tal modo il campo semantico, ciò che era solo accennato nella frase originaria (per esempio, scegliendo il tempo verbale della narrazione o il genere e numero del soggetto), mentre altre volte si è costretti a modificare il valore sintattico attribuito a una parola nel contesto originario (ad esempio, trasformando una frase attiva in passiva).

Infine, dato che il cinese possiede categorie grammaticali diverse rispetto alle lingue indoeuropee, nel processo di traduzione risulta assai difficile rimanere totalmente fedeli all'originale, visto che il ruolo strutturale delle varie parti del discorso possiede un notevole peso espressivo nei testi letterari.

La necessità di dinamismo nel tradurre

La traduzione dal cinese presuppone un enorme lavoro di decodificazione linguistica, formale e stilistica, implicando poi un'operazione di re-invenzione attraverso il codice del testo di arrivo. È per questa ragione che molte traduzioni di testi letterari cinesi in lingue occidentali si allontanano parecchio dall'originale, certamente preoccupandosi di mantenere il senso del messaggio iniziale, ma non esitando a piegare il testo alle esigenze della lingua d'arrivo in modo estremamente libero e disinvolto.

L'unico modo per non "tradire" l'originale in una traduzione dal cinese è quello di rintracciare gli elementi dominanti attorno ai quali ruota l'intero testo. La loro individuazione presuppone che il traduttore, attraverso un'analisi il più oggettiva possibile dello scritto, concentri la propria attenzione sulla distinzione fra elementi neutri ed elementi specifici, per poter privilegiare e quindi trasferire nel testo di arrivo quelli considerati più importanti in relazione al contesto culturale e poetologico dell'autore cinese.

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Commenti (1)

  • Filippo mazzeo

    Salve. vorrei per favore sapere come si scrive in cinese la frase “sei forte papà". Grazie, spero in una vostra risposta

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