Accesso Aziende Registra la tua azienda gratis

La traduzione professionale dal tedesco all'italiano

La traduzione tedesco>italiano, vista essenzialmente dal punto di vista dello specifico contesto storico, politico e giuridico.

16 ott 2013 Articoli - Tempo di lettura: min.

Un breve profilostorico-culturale della Germania contemporanea

Il tedesco è la seconda lingua(dopo il russo) in Europa come parlanti madrelingua e la seconda in Europa come parlanti dopo l’inglese e prima del francese. I madrelingua tedesca sono circa 100 milioni in Europa di cui circa 80 in Germania, circa 4 in Svizzera tedesca, circa 8 in Austria e varie piccole comunità tedescofone in giro per l’Europa, come in Belgio (Eupen e Malmedy), Polonia(Slesia), Russia, Romania,Ungheria, Kazachistan etc sebbene queste comunità germanofone si siano andate numericamente contraendo nel corso degli ultimi anni, dando luogo adondate migratorie verso la più florida economia tedesca. In Germania, a questo proposito, vige la “legge del sangue” e non quella dello jus soli,cioè se un immigrato può dimostrare di avere antenati di etnia tedesca, ha diritto ad ottenere in breve tempo la cittadinanza tedesca. Il totale assomma quindi a circa 110 milioni di individui madrelingua, cui si somma una certa diffusione del tedesco in Europa orientale dove viene parlato a causa dell’importanza dell’economia tedesca nell’area. Oltre a questo in questa lingua si sono espressi molti autori mitteleuropei anche di non madrelingua tedesca, fatto che conferisce al tedesco ancora un certo prestigio culturale per quanto riguarda la storia, la filosofia, la letteratura etc. La Germania, ed in generale tutta l’area di lingua tedesca, come è noto, ha rappresentato nel corso degli scorsi secoli un’ importantefonte di rinnovamento culturale in campo culturale con nomi come Wolfgang Goethe, Thomas Mann, Sigmund Freud, Immanuel Kant, Theodor Wiesengrund Adorno, Robert Musil, il filosofo Jurgen Habermas,Friedrich Nietsche, Max Weber,etc. soltanto per ricordare gli autori più celebri che consentirono alla Germania di fregiarsi del titolo di Kulturnation, cioè di nazione che ha fatto in passato della cultura umanistica un suo punto di forza con termini quali Entzauberung o “disincanto del mondo” chealla fine del 19° secolo indicavano un’avversione della alta cultura umanistica (che si esprimeva attraverso una lingua colta, la Bildungssprache), nei confronti della tecnologia e della scienza in generale perché quest’ultima avrebbe decretato di fatto la fine dellasocietà tradizionale e dei suoi valori provocando nell’individuo un pericoloso fenomeno di Entfremdung o di alienazionerispetto ad un contesto sociale sempre più frammentato che rispecchiava in pieno quella “paura della modernità”(Angst der Moderne) diffusasi in Germania alla fine del 19° secolo e durante la prima metà del 20°. A ciò rimanda la famosa distinzione manniana tra Zivilisation, l’arida civiltà economico-industriale e la Kultur, la cultura umanistica amante del bello e deipiù nobili valori spirituali, tra Gemeinschaft, o comunità legata da vincoli culturali, religiosi ed etnici e la Gesellschaft, o, più polemicamente, la Leistungsgesellschaft, cioè la società competitiva composta da individui che entrano in relazione tra di loro a scopo esclusivamente economico o commerciale e che quindi, secondo l’ideologia conservatrice radicatasi tra gli intellettuali in Germania alla fine del 19° secolo, avrebbero segnato il definitivo tramonto dell’Occidente (Abendland) inteso come unità culturale e storica venutasi a formare nel corso di quasi due millenni di storia. Di qui il particolare percorso storico–politico-istituzionale tedesco che fino alla sconfitta del nazismo prese il nome di Sonderweg cioè via speciale, ma che oggi è definitivamente rientrato nell’alveo dello Stato liberaldemocratico di matrice europea occidentale, sebbene alcune peculiarità culturali e politico-istituzionali continuino, come avviene anche in altri Paesi europei, a differenziarlo dai suoi omologhi occidentali. Questo retaggiostorico-culturaleche porta a concepire l’individuo di lingua tedesca qualeintrinsecamente appartenente alla Gemeinschaft, cioè ad una comunità legata solidarmente al suo interno da motivi etniciculturali e linguistici, si ripercuote ancora oggi fortemente all’interno della società tedesca nell’ambito dell’integrazione dello straniero poiché, seppure non ufficialmente,le caratteristiche culturali etniche e linguistiche di un individuogiocano un ruolo importantenel suddetto processo di integrazione. Questi elementi etnici e linguistici continuano ad avere la loro importanza all’interno della società tedesca,nonostantela recente messa in discussione,soprattutto da parte dei Verdi, di concezioni della cittadinanza legate ai suddetti criteri etnici e linguistici e l’ormai avvenuto superamento dialettico della colpa morale e politica rappresentata dal passato nazista (Vergangenheitsbewaeltigung-Schuldfrage) abbiano reso la Germania di oggi un Paese autenticamente democratico e rispettoso di una concezione multilaterale e democratica dei rapporti internazionali tra gli Stati, in primis l’integrazione europea che ha portato al graduale riavvicinamento dei rispettivisistemi giuridici con gli altri Stati europei(cfr. quindi a questo proposito un mio articolo su queste tematiche : http://wwww.dsonline.it/aree/internazionale/documenti/dettaglio.asp?id_doc=34544 o anche la miaTesi di Laurea sulla riunificazione tedesca: https://docs.google.com/file/d/0B-A7MshMtl7Bc1V3R010QTVyaG8/edit?pli=1) ed ha quindi ovviamente portato a dismettere ed a relegare nel passato, definitivamente, termini- vagamente minacciosi- come Zwischeneuropa, cioè “Europa di mezzo”, Alleingang o “unilateralismo”chenell’ accezione storico-politica del secolo scorso indicavano una mai sopita aspirazione della Germania a dominare economicamente e politicamente ( il famigerato Drang nach Osten) le terre che si estendevano ad est di Berlino e ad ovest di Mosca.La Germania della prima metà del Novecento ci ha quindi lasciato in eredità un lessico politico con termini a forte caratterizzazione ideologica quali Feindbild (costruzione dell’“immagine del nemico” caratterizzata in senso fortemente ideologico e quindiprevalentemente negativo) o Lebensraum (spazio vitale) che oggi, per ovvi motivi, non viene più utilizzata o che viene utilizzata in uncontesto ideologico e politico completamente diverso e depoliticizzato rispetto all’epoca in cui questi termini avevano un uso corrente nel discorso politico e politologico tedesco. Il linguaggio letterario, (ed in parte anche quello politico), della fine dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento fino alla Prima Guerra mondiale, è stato quindi caratterizzato, a seconda del periodo di riferimento, da una sorta di visione prettamente apolitica e conservatrice della società, (ma allo stesso tempo da un implicito appoggio alla politica autoritariamessa in atto dallo Stato), la nota “machtgeschuetzte Innerlichkeit” o “introversione protetta”, fino ad una - a partire dei primi decenni del Novecento e soprattutto dopo la Prima Guerra mondiale-crescente politicizzazione e radicalizzazione del discorso politico, cui segue negli anni ‘30 una“trasmutazione dei valori” civilizzatori (Wertewandlung) che si esprimevano attraverso la terminologia di matrice prevalentemente nazionalsocialista cui abbiamo accennato più avanti. Negli anni Cinquanta e Sessanta l´identità tedesca-federale si reggeva essenzialmente su quattropilastri : la detematizzazione del recente passato ed una definizione astorica della propria identità, un forte orientamento verso i valori occidentali, e ultimo ma non da ultimo un forte orgoglio per le proprie prestazionieconomiche. A questo proposito il filosofo Jürgen Habermas ha coniato un termine assai appropriato per descrivere il fenomeno :nazionalismo del marco. Nel suo scritto egli definisce in modo equilibrato e convincente la formazione di questo particolare sentimento nazionale.Il nazionalismo del marco viene ad essere concepito come “Ersatz”, come sostituto dei valori nazionali andati perduti in seguito alla sconfitta. Esso diviene il simbolo della ricostruzione,”Wiederaufbau”, materiale e morale,e del nuovo attaccamento della Germana ai valori democratici occidentali (Westbindung). A questo complesso di avvenimenti si può fare risalire l´attaccamento emotivo della popolazione tedesca al DM, moneta che incarna appunto valori di solidità, buona amministrazione economica e concordia sociale (Mitbestimmung o concertazione tra le parti sociali). Ma i presupposti che avevano contribuito a costituire l´identità nazionale tedesca negli anni Cinquanta e Sessanta sono poi lentamente venuti meno. Il Sessantotto volle puntare i riflettori sulle colpe dei padri e sulla loro rimozione o “Verdraengung”, (termine che deriva dal contesto della psicologia), sulla struttura della società autoritaria(Adorno, Marcuse) promovendo cosi´una profonda riflessione sulla storia nazionale,l´inizio di una ripresa dei rapporti ed una riconciliazione con i Paesi dell´Est. A ciò si aggiunse il fatto che per la prima volta all´inizio degli anni Settanta l´opinione pubblica tedesca comincio´a percepire una certa divergenza con la potenza egemone americana ( per egemonia si intende generalmente la leadership di un Paese su altri, non la dominazione piu´o meno tirannica di un Paese su altri.), soprattutto durante la guerra del Vietnam, e avvenne di conseguenza un certo distacco. Contemporaneamente il rafforzamento dell´ideaeuropea porto´allora ad un relativo riaccendersi della domanda sull´identità nazionale, che tentava di trovare un equilibrio tra la visione essenzialmente nichilista dell´estrema sinistra e la visione tradizionalista e potenzialmente reazionaria dei conservatori. Il quesito fondamentale che ci si poneva era se il senso di identita´nazionale dovesse comprendere l´interaGermania, vale a dire la sua storia, la sua tradizione linguistico-culturale, il suo sviluppoeconomico etc,oppure soltanto la Repubblica Federale, anche prescindendo dai suoi dati prepolitici e tenendo conto del suo valore normativo dal punto di vista costituzionale, il cosiddetto “patriottismo cotituzionale”,”Verfassungspatriottismus”,secondo il quale la nazione deve prescindere dai dati etnici, religiosi e culturali per trasformarsi in una “Staatsbürgernation”,in una nazione di “citoyens”, di “cives”. Fino alla Riunificazione, la popolazione tedesco-occidentale si era riconosciuta essenzialmente nei valori della Costituzione. Dalla Riunificazione in poi, ormai a livello pan-tedesco, l´unico simbolo di integrazione tra le due Germanie sembra essere stato il cosiddetto “ nazionalismo del marco” e più precisamenteil marcoconcepito come elemento salvifico da parte della irretita popolazione tedesco- orientale e come simbolo di stabilita´e di forza da parte di quella occidentale.(Wirtschaftsnation).Questo fideismo nelle virtù del marco ha pero´portato l´opinione pubblica tedesca, ed in parte l´elite politica e finanziaria, ad un atteggiamento di “razzismo monetario”, che porterebbe ad escludere i Paesi dal bilancio statale disastrato dall´adesione all´Uem, in particolare l´Italia, ma anche Spagna, Portogallo,Grecia, cioe´i Paesi mediterranei. Fino alla fine della Seconda Guerra mondiale la cultura e la lingua tedesca si irradiavano in quasi tutta Europa, in particolare in Europa centrale, orientale e del nord. Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale la conoscenza del tedesco ha perso terreno in Europa, ma la sua conoscenza resta ancora discreta nelle suddette aree, sebbene meno di un tempo poiché l’inglese è diventata la lingua franca a livello mondiale. Il tedesco resta tuttavia ancora importante, se non fondamentale, per accedere alla lettura di opere di storia, di politologia, di diritto, di filosofia, filologia, archeologia e storia dell’arte. Una buona conoscenza di questi argomenti e del loro lessico specialistico conferisce ovviamente al traduttore una “marcia in più” nella traduzione di testi provenienti dall’area germanofona. Il tedescoriveste un ruolo speciale in Europa, in particolare per quanto riguarda il commercio, in cui la Germaniaha un ruolo particolarmente importante in Europa e nel mondo. Proprio a questo motivo è dovuta la grande diffusione del tedesco dal punto di vista del commercio con l’Italia poiché la Germania per l’Italia rappresenta il primo partner. A questa si aggiungono, seppure in maniera soltanto secondaria, Austria e Svizzera che rappresentano pur tuttavia una fetta non trascurabile del mercato della traduzione in lingua tedesca. Ciò è ulteriormente aumentato con la liberalizzazione delle professioni e la libertà di stabilimento in altri Paesi della UE poiché è aumentato il numero delle transazioni giuridiche e quindi le necessità di traduzione della documentazione attinente. Questo tipo di traduzione necessita, oltre che di un’ottima conoscenza del tedesco, anche di un’ottima conoscenza del contesto giuridico ed istituzionale tedesco che adesso introdurrò, almeno a grandi linee.

 

Lo Stato tedesco ed i suoi organi istituzionali.

La Repubblica Federale tedesca o Bundesrepublik Deutschland, secondo la dizione ufficiale in tedesco, è stata fondata nel 1949, sulle macerie del Terzo Reich e ha rappresentato un tentativo di introdurre in Germania di una Costituzione di tipo liberale che aiutasse il Paese a superare la terribile esperienza della dittatura nazista e della guerra attraverso l’attribuzione al cittadino di diritti molto estesi per l’epoca e che tuttora influenzano in una qualche misura la costruzione europea per quanto riguarda i diritti di cittadinanza che nella Costituzione tedesca stessa vengono definiti intangibili. In essa lo Stato diventa compiutamente democratico(Rechtsstaat o Stato di diritto, basato sulla Costituzione o Grundgesetz, che aveva trovato una sua prima compiutezza durante la Repubblica di Weimar poi affossata dai nazisti nel 1933) ed il Codice Civile assume nuovamente un’importanza decisiva nel senso che lo Stato è comunque tenuto al rispetto dei diritti di proprietà dei cittadini e dei loro diritti come persone. Il Codice Civile tedesco si chiama BGB, acronimo di Bundesgesetzbuch, ossia il codice contenente le leggi federali in materia civile e regola i rapporti economici e giuridici tra i cittadini. Ne esiste una traduzione in italiano a cura del Prof. Salvatore Patti. Oggi la Germania rappresenta però il Paese più importante soprattutto nel settore dell’economia e ciò si riflette anche nell’uso della terminologia specifica che caratterizza il settore economico, il Wirtschaftsdeutsch o tedesco del settore economico. La Germania è uno Stato compiutamente federale con 16 Laender di cui Berlino, Brema ed Amburgo dispongono di un proprio particolare status giuridico nell’ambito di una Federazione suddivisa in 16 Laender (regioni federali) ed il Bund, il Governo Federale, cioè lo Stato centrale che si occupa di materie di stretta competenza statale come Difesa, Esteri ed economia a livello nazionale, mentre le altre competenze, per lo più di tipo amministrativo, ma anche la scuola, sono assegnate generalmente alle regioni. In Germania il senso dell’appartenenza locale e regionale, la Heimat, è quindi molto forte.La Germania rappresenta la più grande economia europea con poco meno del 30% circa del prodotto interno lordo dell’intera Unione Europea e di conseguenza uno dei suoi membri politicamente più influenti. I suoi organi più importati a livello federale sono il Senato, diviso in Bundestag (Assemblea federale) e il Bundesrat (Camera delle regioni) che rappresentano l’unitarietà dello Stato ed al tempo stesso la sua articolazione in senso fortemente federale che appare evidente quando si pensa che la Corte Costituzionale (Verfassungsgericht), massimo organo giurisdizionale tedesco, è situata a Karlsruhe e non a Berlino ed è responsabile delle sentenze che riguardano la vita dello Stato nel suo complesso. La Baviera è dotata di uno statuto giuridico che le concede una forte autonomia ed è orientata generalmente in senso conservatore, con un forte senso di autonomia regionale rispetto al resto della Germania. Il principale partito bavarese è la conservatrice CDU.

L’importanza dei rapporti commerciali e giuridici italo-tedeschi.

La Baviera è la più importante regione cattolica della Germania, seguita a distanza dalla Germania sud–occidentale, cioè la Renania che ha per capitale Colonia. Monaco è uno dei principali centri tecnologici in Germania e dove, per ovvi motivi geografici, risiede una folta comunità italiana di imprenditori, lavoratori e ristoratori e quindi anche una folta comunità di studi legali italo-tedeschi specializzati nella risoluzione di controversie giuridiche transnazionali(pensionistiche, ereditarie, di lavoro etc) che possano riguardare divorzio tra due cittadini di nazionalità rispettivamente italiana o tedesca, ma anche questioni ereditarie, fusioni e acquisizioni aziendali transnazionali che sono regolate dal diritto commerciale,(Handelsrecht), matrimoni e divorzi tra cittadini di nazionalità italiana e tedesca che sono regolati dal codice civile dell’uno o dell’altro Paese, fatto che può portare in alcuni casi a problemi di tipo legale perché le legislazioni nazionali non sempre coincidono. Quindi, benché l’unificazione europea abbia indubbiamente provocato un ravvicinamento tra le legislazioni dei due Paesi, permangono tuttavia notevoli differenze tra i Codici civili, entrambi basati sulla tradizione romanistica del diritto. L’uno, quello italiano, privilegia tradizionalmente, ad esempio, nel diritto testamentario, i diritti della famiglia del defunto, l’altro quello tedesco, (Erbrecht) concede maggiore libertà di scelta al testatore(Erblasser)di come disporre dei suoi beni (cfr. ad esempio il sito http://www.italienischesrecht-rechtsanwaltskanzlei.de/diritto-civile.htm ,mia traduzione, visibileanche nella sezione “Lavori svolti”). Stesso discorso vale per il diritto matrimoniale,(Eherecht) residuo forse della tradizione cattolica italiana, in cui le pratiche di divorzio(Scheidungsrecht) sono più lunghe e gravose rispetto a quanto avviene invece in Germania e avvantaggiano decisamente l’ex moglie che abbia dei bambini. Anche le pratiche legali relative all’acquisto di una seconda casa in Italia da parte di acquirenti di nazionalità tedesca costituiscono una parte importante del mercato immobiliare italiano. Sono quindi numerosi, grazie al diritto di insediamento garantito dalla legislazione europea, gli studi legali ed immobiliariitalo-tedeschi e le associazioni di proprietari immobiliari tedeschi che si occupano con profitto della gestione legale di questo specifico settore immobiliare che si occupa soprattutto della vendita di immobili o della loro locazione in conformità ad un contratto firmato secondo il diritto di locazione italiano o quello tedesco (Pachtrechtvertrag) o anche della loro edificazione in conformità al diritto edilizio italiano o tedesco (Baurecht). Bisogna ricordare che i tedeschi amano certamente molto l’Italia dal punto di vista artistico e gastronomico, ma ne temono in concreto alcuni aspetti non sempre entusiasmanti, come a esempio le note deficienze del sistema giudiziario nel suo complesso, non sempre contrassegnato da una particolare efficienza e affidabilità. I tedeschi temono gli alti tassi bancari e le inefficienze burocratiche e gli improvvisi cambiamenti legislativi che riguardano il settore immobiliare. Lavorando con la clientela tedesca il traduttore italiano rimane piacevolmente sorpreso per il fatto che generalmente il criterio principale per cui si viene valutati è la qualità del lavoro svolto e non il suo costo che diviene per la clientela tedesca un elemento relativamente secondario. Ad avere importanza per la clientela tedesca è la qualità del lavoro svolto, la sua Gruendlichkeit, cioè la sua serietà ed accuratezza dovute ad un serio approfondimento della materia in oggetto, cioè del contesto giuridico definito che utilizza una sua terminologia tecnica specifica che si chiama appunto tedesco specialistico o Fachdeutsch.

 

 

 

Monaco di Baviera è la città che ha maggiori rapporti con l’Italia, in particolare a causa della sua notevole vicinanza geografica. In particolare, sono assai importanti i suoi rapporti economico-commerciali con Lombardiae Venetoed in particolare con Milano e Verona ed il Friuli dove, non a caso, l’interscambio commerciale con la Germaniae l’Austria è tuttora molto forte. Gli investitori tedeschi preferiscono investire generalmente al nord, ed in particolare a Milano,(vedere ad esempio la Camera di Commercio Italo-Germanica http://www.ahk-italien.it/it/) perché geograficamente più vicino alla Germania e perché il locale tessuto imprenditoriale si dimostra generalmente più interessante commercialmente rispetto al sud d’Italia. Basta vedere a questo proposito l’alta concentrazione di industrie e società commerciali tedesche presenti a Milano ed in generale in tutto il territorio lombardo. Tutta la Valle dell’Adige, Bolzano e Trento comprese, hanno storicamente rapporti molto forti con Germania ed Austria, cui si aggiungono anche legami culturali riscontrabili ancora oggi. Essi si manifestano nella lingua, ma anche nella cucina e nei prodotti della tavola che presentano indubbiamente diverse somiglianze tra loro. L’Alto Adige, a sua volta, benché spesso controvoglia, rappresenta quindi un importante elemento di congiunzione regionale, anche linguistico, tra mondo tedesco e mondo italiano. Lì infatti ha sede la Casa Editrice Athesia che si occupa dell’edizione di prestigiosi testi giuridici bilingui (Codice civile, Codice di procedura civile) quest’ultimo in Germania è chiamato ZPO, Zivilprozessordnung. Il tedesco dell’Alto Adige presenta comunque alcune specificità rispetto al tedesco standard o Hochdeutsch.

Materiale per la traduzione di tipo generale e specificamente per il settore giuridico.

Dizionari bilingui

Dizionario Sansoni DE<>IT edizione media e grande

Dizionario Zanichelli DE<>IT

Dizionario Paravia DE<>IT

Tedesco giuridico e economico commerciale

Troike Strambaci Hilfrich Marian

Conte Boss dizionario giuridico tedesco<>italiano

Giulio Tainoil tedesco dell’economia

Dizionario dell’economia Hoepli tedesco<> italiano

Haring- Bruzzichini Vocabolario economico, commerciale e finanziario Editore Oldenbourg Verlag

Linhart/Morosini Dizionario Giuridico DE<>IT C.H. Beck Helbing Lichtenhahn Manz

Per l’approfondimento della terminologia giuridica può dimostrarsi importante, se non indispensabile il dizionario monolingue Creifelds edito dalla Casa Editrice C.H. Beck ed il Koebler edito dall’editore Vahlen. I codici giuridici bilingui possono a loro volta rivelarsi di grande utilità per quanto riguarda l’apprendimento della terminologia e dello stile della corretta traduzione del settore giuridico. Per quanto riguarda i dizionari monolingue i due migliori e più diffusi in commercio sono il Wahrig ed il Duden che permettono di trovare la spiegazione ed il significato di una data parola in lingua originale. Ad esempio il termine italiano “interpretazione” di un dato fenomeno(Erscheinung) od avvenimento ha una traduzione tedesca con il termine “Deutung”, mentre l’interpretazione di un testo scritto ha il suo corrispondente nel termine tedesco “Auslegung”, differenza che i dizionari monolingue mettono bene in evidenza. Il termine “diritto” a sua volta ha in tedesco due possibili tipi di traduzione a seconda se si tratti di un diritto astratto e generale, cioè “Recht” oppure “Anspruch” se si tratti di un diritto personale specifico e concreto. “Aufhebung” nel linguaggio giuridico può significare l’annullamento, la cassazione o la sospensione di una sentenza giuridica, l’abrogazione di una legge, mentre nel linguaggio storico-politologico può significare il definitivo superamento di una determinata fase storico-politica ed il passaggio ad una successiva(cfr.http://it.bab.la/dizionario/tedesco-italiano/aufhebung).E’inoltre consigliabile compulsare un dizionario italiano del settore giuridico e metterlo a confronto con i suoi omologhi tedeschi indicati sopra. Ovviamente, non sempre tutto questo materiale risulta essere necessario, in particolare per un traduttore alle prime armi, però nel corso della propria carriera l’attrezzatura tecnica può dimostrarsi importante, se non indispensabile, nel caso di traduzioni particolarmente tecniche come quelle richieste dagli studi legali o dalle istituzioni economiche e finanziarie, settori notoriamente esigenti, ma che remunerano bene chi si dimostra in grado di eseguire una traduzione di un buon livello qualitativo. Nella maggior parte dei casi è possibile infatti possibile trovare lo stesso istituto giuridico anche nella legislazione dell’altro Paese, anche se con alcune differenze di utilizzo dello stesso. Termini tecnici italiani come “rapporto fiduciario”,(Treuhandverhaeltnis), trovano infatti illoro corrispondente istituto giuridico sia inGermania che in Italia, o termini tedeschi come Zweckentfremdung, Zweckumwandlung, corrispondono in entrambe le legislazioni esattamente al “cambiamento di destinazione d’uso” di un oggetto (ad esempio un veicolo precedentemente adibito al trasporto di cose e poi successivamente di persone) o al cambiamento della funzione d’uso di una proprietà (ad esempio da fondo agricolo ad immobile destinato ad uso abitativo) e tale termine nell’ambito di un testo giuridico deve essere pertanto tradotto facendo riferimento appunto ad uno specifico contesto giuridico e non ad un contesto generale. In ciò l’uso di un buon dizionario giuridico può quindi dimostrarsi determinante per la correttezza della traduzione. Ciò si rivela particolarmente importante, ovviamente, nel settore del diritto penale (Strafrecht) dove un’errata traduzione può costare diversi anni di carcere ad una persona che presto o tardi potrebbe desiderare di rivalersi sul traduttore che ha commesso l’errore di traduzione. Sul lungo periodo, l’acquisto di materiale traduttivo, seppure effettuato in maniera graduale, si dimostra quindi ,a mio parere, un investimento decisamente vincente. Bisogna infatti ricordare che, nonostante l’introduzione dell’obbligatorietà dell’assicurazione contro gli errori professionali, il cliente danneggiato nella sua attività professionale o in sede di giudizio da un serio errore di interpretazione o di traduzione del traduttore, potrebbe decidere di rivalersi economicamente contro di lui o lei. Essendo in alcuni casi l’ammontare delle cause di diverse centinaia di migliaia di euro, lascio immaginare quanto questo potrebbe avere gravissime conseguenze sulla vita del traduttore e della sua famiglia.

Il sito web professionale

Il sito web si dimostra oggigiorno assolutamente fondamentale nella corretta gestione e, soprattutto, nella corretta pubblicizzazione della propria attività professionale. Oltre al contenuto, che deve essere esaustivo e, se possibile, multilingue, ai lavori già svolti ed alla parte estetica, è necessario curare anche la parte relativa all’indicizzazione che consente di porre il sito web in buona posizione nelle ricerche effettuate dai browser. E’ perciò importante, a mio parere avere un progetto chiaro in mente per quanto riguarda lo sviluppo grafico e contenutistico del sito web e anche non accontentarsi di una versione “casalinga” del proprio sito web ma rivolgersi a esperti informatici di fiducia che siano in grado di valorizzare adeguatamente il proprio lavoro e la propria professionalità. L’indicizzazione del sito è sua volta una delle parti più importanti del processo di pubblicizzazione della propria attività professionale. E’ altrettanto importante a questo proposito, a mio parere, capire che il sito web, graficamente gradevole, con buoni contenuti ed una chiara indicazione dei servizi offerti e dei loro costi rappresenta uno strumento assolutamente indispensabile per la pubblicizzazione della propria attività professionale. E’ quindi controproducente, a mio parere, risparmiare sulle spese per il proprio sito web, a meno che non si posseggano delle nozioni informatiche tali che consentano di realizzare il proprio sito web ad un livello professionale o almeno semiprofessionale. E’ anche ovviamente assolutamente controproducente presentare delle traduzioni stilisticamente non corrette sul proprio sito web provocando esse una pessima impressione nella clientela almeno minimamente linguisticamente accorta. Il danno di immagine sarebbe immediato e le conseguenze economiche pesanti. Il sito web va anche opportunamente dotato di una versione plurilingue per la clientela estera, corredata di spiegazioni sui servizi che si offrono, sui loro costi sulle modalità di pagamento, sulle traduzioni già effettuate, sulle referenze etc. Quest’ultimo elemento, nell’epoca della globalizzazione imperante, si dimostra quindi assolutamente fondamentale per promuovere la propria attività professionale. Ciò vale in particolare per settori in cui si richiede un’alta capacità professionale, come ad esempio gli studi legali e quindi la traduzione legale, settore molto specifico e che richiede per eccellenza un’alta professionalità da parte del traduttore. A causa dell’alto valore aggiunto della traduzione legale il costo per cartella(1500 caratteri, spazi inclusi) del testo risultante non può essere generalmente inferiore a 20/25 euro. Per questo motivo è meglio chiarire al cliente che a qualità del lavoro ha un suo necessario costo. Chi “tira” troppo sul prezzo va quindi allontanato perché non capisce che il tirare troppo sul prezzo lede la dignità professionale del traduttore e pregiudica anche sensibilmente la qualità del lavoro eseguito dal traduttore che possibilmente deve disporre di una serie di glossari legali specialistici dall’alto costo. E’ altresì inutile ricordare che le cause legali trattano di transazioni economiche che hanno generalmente un volume economico molto alto e che perciò anche un singolo errore di traduzione potrebbe ripercuotersi molto negativamente sul traduttore. E perciò quindi assai opportuno, se non indispensabile, cautelarsi con un’assicurazione contro gli errori professionali che possono verificarsi nell’ambito della propria attività professionale. Il costo orientativo di un’assicurazione di questo tipo si aggira attorno ai 300 euro annuali ed è generalmente fornita dalle maggiori compagnie assicurative anche alla categoria degli interpreti e traduttori.

 

di Gregorio Baggiani

0 Mi piace

Lascia un commento

INFORMAZIONE BASICA SULLA PROTEZIONE DEI DATI
Responsabile: Verticales Intercom, S.L.
Finalità:
a) Invio della richiesta al cliente inserzionista.
b) Attività di pubblicità e di prospezione commerciale attraverso diversi media e canali di comunicazione dei propri prodotti e servizi.
c) Attività di pubblicità e di prospezione commerciale attraverso diversi media e canali di comunicazione di prodotti e servizi di terzi appartenenti a diversi settori di attività, che possono comportare il trasferimento di dati personali a suddetti terzi soggetti.
d) Segmentazione ed elaborazione di profili per scopi pubblicitari e di prospezione commerciale.
e) Gestione dei servizi e delle applicazioni fornite dal Portale per l'Utente.
Legittimità: Consenso dell’interessato.
Destinatari: È prevista la cessione dei dati ai clienti inserzionisti per rispondere alla sua richiesta di informazioni sui servizi annunciati.
Diritti: Ha il diritto di accedere, rettificare e sopprimere i dati o di opporsi al trattamento degli stessi o di uno qualsiasi degli scopi, così come accade con gli altri diritti, come spiegato nelle informazioni aggiuntive.
Informazione addizionale: Può consultare l’informazione addizionale e dettagliata sulla Protezione dei Dati su guidatraduzioni.it/proteccion_datos

Articoli correlati